Tuesday, September 26, 2006

La triste storia di Manuel Bravo

Manuel Bravo si e' suicidato in una prigione per permettere al figlio di vivere in Inghilterra.
Era arrivato nel 2001 come rifugiato politico con la moglie e i due figli.
Era stato membro di una organizzazione politica che si opponeva alla dittatura in Angola. I governativi gli avevano ucciso genitori e sorelle.
La sua pratica si e' persa nei meandri della burocrazia. I primi mesi di quest'anno moglie e figlio piu' piccolo sono dovuti tornare in Angola per assistere il padre di lei, gravemente malato.
All'arrivo sono stati arrestati e da allora se ne sono perse le tracce.
Non solo la sua pratica non e' andata avanti, ma Bravo e' stato arrestato per il reato di immigrazione clandestina.
Un giorno e' stato trovato impiccato nella sua cella.
Nel computer della biblioteca di Leeds e' stato trovato un file, scritto 5 mesi prima, in cui Bravo annunciava la sua intenzione di uccidersi perche', convinto che non avrebbe mai potuto ottenere la residenza, avrebbe permesso al figlio di rimanere ed avere un futuro. Chi avrebbe avuto il coraggio di espellere un bambino orfano di 13 anni?
La triste storia di Manuel Bravo dovrebbe far riflettere sul fatto che quando certi poveracci lasciano il loro paese non lo fanno per scherzo o senza ragione. Ne' vengono da noi per toglierci il pane dai denti o "toglierci i posti di lavoro". Spesso vengono perche' non hanno alternative, o addirittura sono in pericolo di vita e fuggono da poverta' e tirannia.
Come Manuel Bravo ce ne sono tanti.
Ma come spesso succede, un disperato e' tragedia, tanti sono statistica.

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