Sunday, September 24, 2006

Skype

Un tema attuale negli Emirati e' l'uso di Skype.
La popolazione locale e' solo il 20%, il resto sono immigrati. Parecchi arabi, tantissimi indiani (anche in posizioni manageriali), pakistani, cingalesi (la manodopera) e un 5% di occidentali.
Tutti questi telefonano all'estero. Allo stesso modo, le multinazionali con filiale fanno un grosso volume di traffico internazionale.
Il risultato e' che oltre il 50% dei ricavi da telefonia viene dalle chiamate vs. estero.
E' chiaro che Skype rappresenta una minaccia.
Il Garante (...) locale ha ordinato ai providers di bloccarlo adducendo motivazioni che hanno a che fare con la Sicurezza Nazionale. La sicurezza dei ricavi in realta'...
La grande domanda e': si puo' fermare? La maggior parte degli operatori ormai ci fa i conti e ha adattato la propria strategia. Voce e Internet stanno diventanto una cosa sola.
In questo gli Emirati, che pure cercano di apparire all'avanguardia a livello internazionale, fanno un passo falso. Non solo: la disponibilita' di Skype e' uno strumento per spingere l'espansione della banda larga. Purtroppo chi decide non guarda in prospettiva.
Gli stranieri gia' si stanno lamentando, ma non servira' a molto.
Skype, o il VoIP in generale (voce su IP, il protocollo Internet) e' una realta' ed e' qui per restare. E' come la globalizzazione: non si puo' fermare, e' un processo storico. Si tratta solo di individuarne i benefici e sfruttarli.
Intanto, gia' circolano software per aggirare il blocco...

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